
A Desde', e famme 'na... Il sogno dimenticato di un bardo tutto all'italiana.
Nel 1996 in Italia si iniziò a pensare, dopo il successo di S.P.Q.R.: 2000 e ½ anni fa (1994) di produrre una grande opera in coproduzione con Regno Unito e Stati Uniti. Tuttavia, qualcosa andò storto.


Carlo Vanzina
Prolifico regista, già responsabile degli imperdibili capolavori quali Vacanze di Natale, (1983) Le finte bionde (1989), e l'introvabile Quinto Potere - Cittadino… Cane! (errore di gioventù), il compianto Vanzina aveva già avuto esperienza con i capolavori di Shakespeare: I fichissimi, capolavoro estremamente sottovalutato del 1981, porta sullo schermo un giovanissimo Diego Abatantuono. Scelta curiosa, che il regista a suo tempo giustificò così: "Boh ma che me frega, è terrone, è praticamente la stessa cosa".
Diego Abatantuono: Otello
Abatantuono fu la prima scelta di Vanzina per interpretare il virile e focoso protagonista. A detta dell'attore, tuttavia, questa scelta fu uno dei motivi per cui il film non si fece. "La gente non era molto d'accordo sul mio ruolo. Probabilmente i soliti comunisti. Carlo non sapeva che non ero davvero meridionale. Non sapeva nemmeno che Otello fosse nero. Sinceramente ai tempi non ebbi il cuore di dirglielo."


Christian De Sica: Iago
De Sica figlio in quegli anni era la più grande star della comicità italiana. Sapeva che questa era una grande occasione. "Sono figlio d'arte, e ricordo quando mi portavano a teatro a vedere papà interpretare Otello. Per questo ero contento quanto Carlo mi parlò del ruolo di Iago. Potevo dimostrare di essere un attore versatile, sfaccettato, potevo essere l'antagonista del ruolo che era sempre stato di mio padre. Avevo anche suggerito una battuta per l'Otello di Diego: a Desde', e famme 'na pompa! Non fu capita."
Andrea Roncato: Cassio
Non solo Loris Batacchi! Roncato non aveva alcuna esperienza teatrale quando Vanzina gli ha proposto il ruolo dell'affascinante Cassio. Ma Roncato abbandonerà il progetto subito dopo, per disintossicarsi dalla sua dipendenza da cocaina. "Sono stato il primo e forse l'unico ad ammettere di avere un problema in questo ambiente. Mi è dispiaciuto andarmene. Tutti mi prendevano in giro, mi chiedevano se avevo accettato il ruolo solo perché c'era la Bellucci. No, avevo accettato il ruolo per Nadia Rinaldi. Avevamo molte cose in comune. Gran bella patacona mediterranea."


Monica Bellucci: Desdemona
La donna italiana più bella della storia, brave e bella, bella e brava. "Carlo mi ha proposto il progetto durante una cena a Trastevere. Non avevo molta familiarità con il lavoro di Shakespeare, sono sempre stata una ragazza più cupa, Marlowe, Goethe, cose così. Ma il progetto era interessante. Ho accettato perché c'era Andrea Roncato. Un uomo molto affascinante."
Nadia Rinaldi: Emilia
La simpaticissima caratterista romana sarebbe tornata con un ruolo che tanto le si addiceva. "Dovevo fare la moglie di Christian, fare la spalla di una bona come Monica, e Roncato mi faceva una corte spietata. Lavoro facile insomma." Peccato che la Rinaldi dovette abbandonare il progetto. "L'avviso di comparizione è stato un fulmine a ciel sereno. Non avevano prove riguardo il mio coinvolgimento nella P2. Mi occupavo soltanto di narcotraffico, non mi ero mai interessata di politica. "


Leslie Nielsen: il Doge di Venezia
Un grande attore internazionale sarebbe tornato nella commedia italiana. Ma saltò tutto subito, per colpa di un malinteso. "Carlo mi promise 6 milioni, quindi accettati. scoprì solo in seguito che corrispondevano a circa 5000$. Non rimasi contento. Mi promisero donne, cocaina, ma io volevo soltanto il mio caro amico Ezio Greggio."
Insomma, un'occasione persa per la cinematografia italiana. Fraintendimenti, egoismo, amore, passione, intrighi, criminalità. Il dietro le quinte è quasi più avvincente dell'opera. Ci rimane solo la canzone scelta per la colonna sonora, la hit Gangsta's Paradise di Coolio e Kylian Mash. Come molti film di allora, c'era bisogno di una hit. E probabilmente la produzione voleva una canzone con un nero.